22 gennaio 2011
III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO/B
Liturgia della Parola: Gn 3,1-5.10; Sal 24,4-9; 1Cor 7,29-31; Mc 1,14-20
«IL TEMPO È COMPIUTO E IL REGNO DI DIO È VICINO»
DUE pescatori stavano gettando le reti, quando Cristo cambia le loro vite. Simon Pietro e Andrea accolgono l'invito di Gesù a diventare pescatori di uomini. «Subito» scrive Marco nel Vangelo. Passando oltre, altri due fratelli, Giacomo e Giovanni, vengono chiamati da Cristo a seguirlo e senza indugio lasciano le reti e si mettono al suo servizio. Anche in questo caso, Marco annota quel "subito".
Evidentemente, ci teneva a far sapere che tutti e quattro risposero senza tentennamenti alla chiamata del Messia. Eppure, Gesù non promette grandi ricompense, semmai li invita a lavorare: saranno ancora pescatori, anche se di uomini! Li invita anzitutto a camminare con lui, a condividere la quotidianità. Per i discepoli inizia una sfida, una nuova avventura, le cose di prima sono passate. Adesso c'è da camminare! La conversione continua.
L'apostolo Paolo (II Lettura) riprende il tema della conversione e sottolinea come il mondo passi in fretta, la vita dell'uomo per quanto sia lunga è poca cosa rispetto all'eternità. Di conversione parla anche il profeta Giona (I Lettura): Dio risparmiò il castigo alla città di Ninive, perché i suoi abitanti compresero il male fatto e fecero penitenza.
Nicola Gori
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