sabato 26 novembre 2011

Il Giorno del Signore : I Domenica di Avvento


27 novembre 2011

I DOMENICA DI AVVENTO / B

Liturgia della Parola: Is 63,16b-17.19b; 64,2-7; Sal 79,2ab.3bc.15-16.18-19; 1Cor 1,3-9; Mc 13,33-37


ATTENDIAMO VIGILANTI LA VENUTA DEL SALVATORE

«Vegliate: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera se a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino».INIZIAMO il tempo di Avvento con un richiamo deciso alla vigilanza: «Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!». Il cristiano è colui che vive nell'attesa del suo Signore e per questo sa vigilare e perseverare.

Gesù paragona l'attesa al tempo che intercorre tra la partenza e il ritorno di un padrone di casa. Ciascun servo ha il proprio compito da svolgere. In molte parti il Vangelo ci parla di beni affidati a noi da Dio per questo tempo dell'attesa: non si tratta di qualità particolari, ma della nostra stessa vita che ci è affidata perché noi possiamo farla diventare un tesoro per Dio.

È questo il significato della nostra attesa: trasformare la nostra esistenza in un'opera meravigliosa, ricca di amore. Dormire, essere svogliati o pigri, sono termini che nel Vangelo raccontano il disimpegno. Gesù ci dice che è questo il tempo della responsabilità, dell'attesa e del ritorno del Signore, della scelta definitiva, cioè decisiva e in grado di definire la nostra persona, il senso di ciò che siamo. Il Vangelo ci invita a essere proiettati verso Dio veniente e vicino e a lasciarsi determinare da Lui per «andare incontro con le buone opere al Cristo che viene» (colletta).

Elide Siviero

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