mercoledì 10 agosto 2011

Uganda 2011 missione interplast



Si è appena conclusa la seconda missione in Uganda di Interplast Italy. Responsabile della missione è stato Il Dr. Giancarlo Liguori (Torino), vicepresidente di Interplast Italy, gli altri chirurghi plastici erano il Dr. Daniele Gandini (Pisa), il Dr. Daniele Bollero (Torino), il Dr. Edris Kalanzi Wamala (del Mulago Hospital di Kampala-Uganda). Il Dr. Kalanzi Wamala è uno dei soli quattro chirurghi plastici di tutto il paese e si è specializzato in Italia alcuni anni fa, lavorando a fianco del Dr. Daniele Gandini per 5 anni e partecipando poi con lui a due precedenti missioni umanitarie, una in Zambia nel 2004 e una in Uganda nel 2008. La missione di quest'anno si è svolta nella piccola città di Fort Portal, a quasi duemila metri di altitudine, alle propaggini della maestosa catena montuosa del Rwenzori, con montagne di cinquemila metri che separa l'Uganda dal Rwanda. Nel piccolo ospedale della cittadina i chirurghi italiani hanno operato 110 pazienti, perlopiu bambini, con malformazioni congenite (labiopalatoschisi, ipospadia) e gravi esiti di ustione ed adulti con patologie mammarie, neoplasie, ustioni, eventrazioni post partum, cicatrici cheloidee.

Oltre a portare a termine l'elevato numero di interventi (in 11 giorni di lavoro consecutivi dalle 8 alle 20), i sanitari italiani hanno potuto collaborare con i medici locali peraltro estremamente bravi e preparati sulla chirurgia d'urgenza, ed insegnare loro alcune tecniche essenziali di chirurgia plastica ricostruttiva. A fine missione sono stati donati all'ospedale sia molto materiale di consumo che alcune apparecchiature (elettrobisturi-aspiratore) che non avevano.

Nei paesi poveri centinaia di bambini portatori di malformazioni, esiti di ustioni, neoplasie, sono destinati a una vita di abbandono e di emarginazione.

Là dove è difficile garantire la vita, è impensabile ricercarne un minimo di qualità. Chi può sopravvivere, a volte è considerato fortunato, anche se deforme.

Ecco allora che uno strumento come la chirurgia plastica ricostruttiva, nota ai più solo come un lusso e spesso confusa con la chirurgia estetica, può diventare speranza di nuova vita per coloro che sono destinati all’emarginazione. Nei paesi poveri, infatti, questa specialità è pressoché sconosciuta e comunque inaccessibile ai poveri, come molte altre specialità mediche.

Sono queste le ragioni e gli scopi per cui è nata Interplast

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