sabato 28 maggio 2011

Il Giorno del Signore : 6° Domenica di Pasqua


Liturgia della Parola: At 8,5-8.14-17; Sal 65,1-7.16.20; 1Pt 3,15-18; Gv 14,15-21


GESÙ AI DISCEPOLI:

«NON VI LASCERÒ ORFANI: VERRÒ DA VOI»

La liturgia ci prepara al dono per eccellenza, lo Spirito Santo. Ravviviamo questo dono che abbiamo ricevuto nel Battesimo, nella Confermazione, nell’Eucaristia e nella Penitenza. Abbiamo bisogno del fuoco che brucia le nostre colpe e del fuoco che scalda la freddezza delle nostre vite.IL tema del Paraclito (lo Spirito Santo) si snoda nei discorsi di addio del vangelo di Giovanni (capitoli 14-16) con una rivelazione progressiva e mai esaurita sullo Spirito Santo. Il termine "consolatore" non rende il significato della parola "paraclito" usata in greco. Esso deriva dal verbo "para-caleo", cioè: "chiamare presso", che in latino suona: "ad-vocatus".

Lo Spirito Santo è prima di tutto l'avvocato di Gesù nel grande processo intentato contro di Lui dall'Avversario: nel vangelo di Giovanni la passione di Cristo è presentata come una lotta tra Gesù e il principe di questo mondo. In questo processo, avvocato di Gesù, e quindi anche dei suoi discepoli, è lo Spirito Santo.

Ma Egli è anche il "consolatore", cioè colui che "con-sola", sta con chi è solo: è la realizzazione piena della promessa di Gesù: io sono con voi fino alla fine del mondo (Mt 26,20). Grazie all'azione dello Spirito Santo, Gesù rimane con noi, agisce in noi e per mezzo di noi. Lo Spirito Santo continua nel cuore dei credenti la presenza di Gesù Cristo. Egli può essere conosciuto solo da chi ha lo sguardo della fede e sa quindi vedere nella propria vita i segni della Provvidenza.

Elide Siviero

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