mercoledì 16 febbraio 2011

FRANCIA : L'Alvernia,la terra dei vulcani (di Marcella Gaudina)


La terra dei vulcani - È l'Alvernia, regione della Francia che con i suoi quattro massicci vulcanici è una vera esposizione geologica all'aria aperta, in grado di sedurre chi è in cerca d'avventura e di scoperte

La terra dei vulcani


È l'Alvernia, regione della Francia che con i suoi quattro massicci vulcanici è una vera esposizione geologica all'aria aperta, in grado di sedurre chi è in cerca d'avventura e di scoperte


Natura allo stato puro. Questa è l'Alvernia (in francese Auvergne), una larga fascia di territorio che taglia in due la Francia, il cui paesaggio è stato modellato dall'attività vulcanica di trenta milioni di anni fa. E che crateri immensi a perdita d'occhio, colline dolci e picchi montuosi la rendono una delle zone più spettacolari di tutta la regione, oltre che un patrimonio naturale unico in Europa.

L'Alvernia ha tutto per sedurre chi è in cerca d'avventura. Ed è soprattutto la sua parte occidentale, dove s'innalzano i suoi quattro massicci vulcanici (la catena dei Puys, i Monti Dore, i Massif Cantalien ed il Velay vulcanico), il più impressionante insieme vulcanico d'Europa, ad offrire la condizione ideale per una vera esplorazione geologica all'aria aperta. A piedi, a cavallo, in mongolfiera o in mountain bike poco importa perché ogni vulcano possiede un fascino particolare: alcuni si distinguono per la loro forma che ricorda una campana, altri esibiscono crateri profondi, testimoni delle violente collere di un tempo.

La sola catena dei Puys (o Monts Dômes), che risale a meno di 10 000 anni fa, con i suoi 80 vulcani addormentati allineati da nord a sud per quasi 40 chilometri, offre al turista di turno uno spettacolo unico al mondo. Dalla vetta del celebre Puy de Dôme (1465 metri), Grand site de France, la catena rivela poi tutta la sua maestà ed il suo mistero, oltre a regalare un fantastico panorama sui Puys. E se è impensabile non visitare il Puy de Dôme, bisogna ammettere che anche il Puy de Côme, il Puys Chopine, la Vache et Lassolas sono importanti mete per chi s'interessa alla vulcanologia.

È una "vertigine orizontale" quella che si avverte dai Monti Dore (Monts Dore). Qui il massiccio del Sancy (1886 m), punto più elevato del centro della Francia, nato 20 milioni di anni fa, grazie alla sua formazione vulcanica e glaciare, offre agli escursionisti paesaggi indimenticabili fatti di dolci pendii, scogliere dal profilo tortuoso e rientranze profonde. Tre vette superano i 1800 metri, formando promontori panoramici. Con i suoi seicentocinquanta chilometri di sentieri segnalati il Massif du Sancy consente tutti i tipi d'escursione. Le sue stazioni sciistiche ed estive, le città termali e i paesini montani offrono una vasta scelta d'attività e visite turistiche: un vero "condensato" delle ricchezze turistiche dell'Alvernia. Intorno al massiccio si trovano poi i laghi di Guéry, Servières e Pavin. Quest'ultimo, in piena foresta, è considerato uno fra i più bei laghi della regione.

I Monti del Cantal, il più vasto edificio vulcanico d'Europa, che si estende su duemilacinquecento chilometri quadrati, sono invece una rappresentazione dell'infinito: altipiani, valli, foreste e montagne. Le dodici valli glaciali disposte in forma di stella attorno al Puy Mary, riconosciute «Grand Site National», con una vetta che tocca i 1787 metri, offrono poi un panorama da mozzare il fiato.

E dopo aver scoperto le bellezze naturali dell'Alvernia? Per continuare a sentirsi dei veri vulcanologi sarà sufficiente visitare Vulcania, il primo Parco Europeo del Vulcanismo situato a Saint-Ours les Roches, nel cuore del Parco Naturale Regionale dei Vulcani d'Alvernia, a quindici chilometri da Clermont-Ferrand, la capitale regionale dell'Alvernia. Qui grandi e piccini potranno scoprire l'affascinante universo dei vulcani e delle scienze della Terra grazie a immagini satellitari, modellini animati, uno spettacolo audiovisivo su schermo gigante, un film in rilievo e diverse simulazioni. Un'esperienza che si rivelerà davvero unica e incredibile.
Marcella Gaudina

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