giovedì 6 gennaio 2011

Thailandia : L'isola che non c'e'. (di AtaruMoroboshi79) A CASA DI NONNA

A casa di nonna.

In cuffia psyambient for sunset 3, Alegix, se ti avessi scoperto prima forse saresti la colonna sonora di qualche spot adesso. Ma e' sempre troppo tardi.

Il ritmo mi regala una visione quasi caraibica, una risaia, le palme e un tempio vicino a me. Dall'ottavo minuto al decimo hai fatto una magia..

Arriviamo a casa di nonna che ormai e' tarda sera, e io sono vistosamente provato dalla giornata e da quest'insieme sconvolgente di novita'. E la grande novita' e' anche la casa, un mega-agriturismo. Ero partito leggermente pessimista ma la vista della mia nuova dimora, se pur temporanea, mi rimette il sorriso sulla faccia. Una grande cancellata farcita di mille bandierine con la bandiera Thai ci separano dal resto della frazione, un grandissimo cortile, e tre case che si affacciano su esso. Sotto le case delle zone relax che se addobbate con qualche cuscinone non avrebbero niente da invidiare a qualche locale milanese della zona dell'idroscalo, non faccio nomi, non faccio piu' pubblicita'.

Ci sediamo tutti insieme mentre le donne iniziano a preparare il banchetto, i loro movimenti sembrano una danza millenaria, accendono il fuoco per il barbecue, puliscono la verdura, affettano la carne, preparano il tavolo con un armonia che mi rapisce. Le osservo, sono bellissime. I bambini aiutano le mammme, i padri seduti con me parlano, ma e' impossibili ascoltarli, preferisco vivere il mio sogno. Una danza senza tempo. Vasi enormi circondano la cucina adornati con motivi floreali, servono per la raccolta dell'acqua, sembrano anfore antiche, contenitori di paglia intrecciata conservano il riso, le orchidee crescono dentro a gusci di cocco, i pulcini rincorrono una gallina, un grosso cane dorme. Il tempo si e' fermato qui, e forse nessuno di loro si rende conto di quanto generosa sia stata la fortuna. E noi che viviamo in formicai che chiamiamo condomini, tra un microonde e un piatto di lasagne prefatte.. in quella jungla di cemento che chiamiamo evoluzione. Siamo ridicoli al loro cospetto.

La mia mente torna inevitabilmente ad un posto che dentro di me non e' mai morto, un grande albero, un castello ed una piazza, dove ho vissuto parte della mia infanzia, dove ho vissuto le mie piu' belle avventure, quelle che ti porti nel cuore, quelle che non dimenticherai mai. Dedichero' una pagina anche a quei ricordi, e' un dovere renderle indelebili, e' un atto d'amore.

Nel frattempo la nonna si dedica al suo lavoro piu' duro, il lavaggio del cervello al piccolo italiano, con ritmo incessante ripete il suo disco, adorabile, voi-non cercare casa- voi stare qui. stop.
E perche' no, ma prima, facci almeno andare a vedere qualche casetta, giusto per toglierci lo sfizio, dai nonna, sii buona.

Dopo l'abbuffata, il grande sonno, nella testa migliaia di novita' e altri sogni da aggiungere, si moltiplicano, ma lentamente intravedo la strada, lentamente vedo l'obbiettivo ma forse e' ancora presto per parlarne, forse e' solo un abbaglio.

con affetto,
da un posto imprecisato dell'Isaan, tra templi e risaie
a.

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