domenica 2 gennaio 2011

Thailandia : L'isola che non c'e'. (di AtaruMoroboshi79) A SPASSO PER KHON KAEN

A spasso per KhonKaen.



Aria condizionata a manetta,
una canzone neo-melodica mi sveglia, la tv e' rimasta accesa.
Il russicchiare leggero di Tuk mi mette di buon umore.

Sono le 11 e tutto va bene, no anzi, siamo ancora in albergo e dovevamo svegliarci alle 8. La sveglia ovviamente ha suonato invano. Una fame da leone mi convince a svegliare la mia minimoglie panciuta, a tempo record siamo vestiti e lavati.
Scendiamo nella mega reception che meriterebbe un post a parte, ma sorvoliamo. Solo un piccolo particolare, una stanza vuota di almeno 250 metri quadri, un lampadario colossale che sembra fatto con bicchieri enormi la illumina, un misto tra il trash di Forte de Marmi e le vecchie ville coloniali inglesi in Jamaica.
Che facciamo? Cerchiamo casa. La mamma ha gia' chiamato invano 3 volte. Si, adesso e' palese ci ha beccato. Saliamo su un tuktuk incredibile, Full optional, posto foto! Dotato di lettore dvd, video, amplificatore e casse. Con un angolo cottura potrebbe essere un ottimo monolocale! Iniziamo a girovagare senza una meta a caccia di appartamenti, il driver ci porta a spasso per KhonKaen.

KhonKaen e' tutt'altro che simile a Bangkok, paragonarle in precedenza e' stato proprio un pensiero sciocco, e' piu' pulita, le case sono pitturate e tirate a lucido con colori pastello, non c'e' molto traffico ed i negozi sono tutti aperti e molto dignitosi. Noto diverse librerie, alimentari, banche, gioiellerie, insomma di tutto e per tutti i fini. C'e' anche una libreria con un auto parcheggiata dentro, mi piace questo utilizzare tutti gli spazi dei thai!

Le vie sono vissute, incontriamo tantissimi studenti che affollano ristorantini all'aperto. Tutti vestiti con la divisa, le ragazze con la gonna lunga blu i calzini bianchi, le scarpette nere e una camicetta bianca, i maschi in pantlone nero e camicia, o bermuda blu e camicetta beige, i piu' piccoli. E' piacevole osservarli, ed e' bello che indossino le divise, li rende uguali, senza invidie, inevitabile confrontare i loro sorrisi con quelli del mio paese, ancora una volta vincono loro. Anche io ho portato una divisa, ma di questo ne parleremo piu' avanti. Parcheggiamo in diversi cortili il nostro super tuktuk full optional ma purtroppo ovunque e' la stessa risposta, non ci sono le cucine, solo camere con bagno, camere per studenti, prezzi bassi 1500, 2000 massimo al mese, ma noi abbiamo necessita' di cucinare, o meglio, io ho necessita' di cucinare. Mangio thai, mangio anche gli insetti ormai, mi sono mangiato perfino uno scorpione, ma nessuno puo' togliermi la gioia di cucinarmi un bel piatto di spaghetti, si continua.

Decidiamo di rispondere al telefono, devo essere sincero, stiamo perdendo le speranze di trovare una casa, non sappiamo come muoverci, non abbiamo il motorino, non abbiamo idea di dove cercare. Abbandoniamo il tuktuk e iniziamo a riflettere sull'oppurtunita' che la mamma ci mette sul piatto d'argento. Vi mando lo zio con la macchina, lui conosce bene KhonKaen e vi porta a vedere un po' di case.. che ne dite?

La accendiamo.

Torniamo felici all'Hotel Roma sulla via principale di questa citta' in cui varrebbe la pena vivere almeno un 6 mesi per conoscerla bene, ma siamo sicuri di voler vivere in citta'? E' veramente un bowling, un centro commerciale, una sala giochi quello che ci serve per farci stare bene? No, abbiamo entrambi molti dubbi al riguardo, soprattutto perche' siamo venuti qui per risparmiare, e il risparmio e' di difficile attuazione in mezzo ai vizi. Mangiamo un orribile hamburger e delle patatine guardando la strada, io mi scolo una birretta Chang, lei il solito. Un uomo panciuto con i capelli bianchi al tavolo di fianco al nostro, provenienza incerta, viso buono, forse Inghilterra, ma pare gia' un extraterrestre rispetto agli inglesi che avevo visto fino ad oggi. Me ne compiaccio, l'Isaan inizia a piacermi sempre di piu',anzi KhonKaen inizia a piacermi.

E adesso aspettiamo lo zio, sono curioso di conoscerlo, e' il direttore della scuola di Chumpe', chissa' che forma ha, poi parla anche inglese..

a dopo,
con affetto
a.

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