martedì 28 dicembre 2010

Thailandia : L'isola che non c'e'. (di AtaruMoroboshi79) La fortuna ha mille canali.

La fortuna ha mille canali.



Fuori foschia che annuncia l'alba.
Il rumore di un auto che passa sotto il balcone.

Casa mia, al primo piano.Milano, piazza Prealpi, sulla linea di confine tracciata dalla circonvallazione che separa una citta' che cresce dai quartieri immobili, popolari. La nostra finestra ci regala la vista dell'ex Alfa Romeo, fabbrica dismessa e chissa' da quanto abbandonata. Zone di Milano quasi sconosciute anche ai milanesi. O semplicemente snobbate, evitate.

Vedere cambiamenti, sviluppo o semplici restauri al di la' del confine era quasi un utopia. Tutto sembra destinato a rimanere immutato, grigio, consumato. La citta' fuori dalla citta', dove vive chi tutte le mattine o tutte le notti fa a cazzotti con il destino a caccia di qualcosa che possa regalargli un po' di speranza, che molto piu' spesso e' solo ricerca di denaro per tirare avanti, per mangiare, per sopravvivere. Seduto sul divano aspetto il momento giusto per chiudere una notte che si e' consumata intorno ad un tavolo, tra le regine di cuori e di picche e le bottiglie di birra. Io e la mia ragazza, lei gia' in direzione letto, io in fissa davanti alla tv. Forse era l'inverno del 2004, ho una pessima memoria con le date. Erano da poco passate le 5 di mattina, la tv accesa passava come ogni notte migliaia di televendite.

Con disinteresse osservavo batterie di pentole, taglia peli del naso, attrezzi per scolpire gli addominali come Rambo, vibromassaggiatori per sederi adiposi, telefoni erotici per professionisti del sesso fai da te, pellicce, numeri del lotto, amuleti e gioielli. Una compilation di oggetti che mai avrei comprato via tubo catodico, ma poi.... tra la stanchezza e le paranoie sul domani, di prepotenza e con arroganza arriva lui. Il pezzo forte che mi ha rapito. Non mi so spiegare come e cos'e' successo dentro la mia testa stanca e alterata. La voce gioiosa del venditore, i sorrisi di chi lo mostrava, fieri di averlo. Un pezzo che non puo' mancare nella tua casa felice. Non puoi non averlo, ti rende la vita piu' facile. Vivi meglio. A volte godi pure nell'usarlo.

Il mega-compressore con migliaia di piccole estensioni, cromato, enorme e potente. Lavava, gonfiava, sverniciava e verniciava, aspirava, puliva, disinfestava anche dagli insetti e non solo. Volendo ci potevi cazzeggiare per settimane, anche solo sparando chiodi a caxxo qua e la'. Mi ha ipnotizzato. In regalo alle prime 100 chiamate c'era anche la solita batteria di pentole con tv da 21pollici. I numeri scendevano, 95...90...82...e il mio telefono tra le mani era pronto. Compongo il numero...ma e' delusione. E' la Tim a salvarmi dall'acquisto peggiore della mia vita. Niente credito, niente megaturbo-compressore. Una delle rare volte in cui la poverta' mi ha aiutato.

Che ci avrei fatto con un compressore?? Avevo una Fiesta 1.3 tre porte dell'89, se provavo anche solo a strofinarla con un panno mi rimaneva una portiera in mano. In casa? Io, la mia ragazza, tre gatti e un bel mega-compressore? E molto probabilmente era anche un'inculata. Fino ad oggi la mia vita senza Megaturbo-compressore non e' stata per niente male, chissa' se un domani saro' ancora uno di quei pazzi che compra e sogna compressori all'alba. Non mi resta che sperare che la poverta' mi soccorra anche in futuro. Magari proprio prima di comprare una villetta a schiera in scatola di montaggio per gli amanti del fai-da-te-che-risparmi.
Ma in salute?

Da un divano con vista sulla circonvallazione del passato, in diretta dall 'isola che non c'e', il Pompiere senza compressore vi saluta.

Con affetto
a.

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