venerdì 17 dicembre 2010

Thailandia : L'isola che non c'e'. (di AtaruMoroboshi79) 13° puntata Verso Kuala Lumpur


Verso Kuala Lumpur

E' notte, e' da poco passata la tempesta. Il profumo di pioggia e il suono del mare resistono alla mattina che incalza. In cuffia, Reggio la rabbia Esplose, canti anarchici. Sono diversi giorni che pianifico il viaggio per stampare il mio primo visto turistico sul passaporto. Ci sono diverse opzioni per potersi assicurare due o tre mesi tranquilli in Thailandia, io ho scelto Kuala Lumpur per diversi motivi. Non ci sono mai stato, il primo piu' ovvio e poi sono sempre stato affascinato da quelle due torri che vedevo sempre come raffigurazione di Kuala Lumpur e ci sarebbe anche una localita' poco distante con un immenso allevamento di farfalle. Vediamo se riusciro' a fare tutto in tre giorno, al massimo quattro. Bene, detto fatto. Memore del mio ultimo straziante viaggio in Mini-bus con trattamento Vip per Penang, questa volta mi reco in un agenzia e mi compro un bel biglietto aereo per la mia prossima meta. Prezzo, 4200 bat solo andata. Inquietante, ma e' cosi. Con la richiesta visto turistico non e' mai certa la via del ritorno. Se mi va male, vorra' dire che tornero' in canoa con le bombole da sub per passare la frontiera e riabbracciare la mia futura mogliettina. Mai perdersi d'animo! E sono pronto. Nel mio zainetto, spazzolino, dentifricio, una maglietta, ciabatte, passaporto(eh bhe'!) e una foto della mia scricciola. Sveglia alle 6, taxi alle 6e30 direzione porto. Devo ammetere che sono in uno stato pietoso, abitiato a svegliarmi alla dodici l'una questa sveglia mattiniera mi ha distrutto. Ma sulla barca ho modo di dormire altri 30 minuti, a Ko Samui dormo altri 20 minuti per arrivare all'aereoporto e all'aereoporto mi schiaccio un pisolo fino alle 11 in attesa del volo. Io sono in grado di dormire ovunque, qundo ero piccolo mia madre mi ha raccontato che mi addormentavo perfino in piedi sul tram! La facevo morire dal ridere! E' proprio vero, ho un corpo che non ha regole, solo necessita'. E quando necessita' non chiede mai il permesso, agisce! E io dormo! Alle 11 parte finalmente il mio super aereo doppia elica in lega nere. Un aereo molto sportivo, durante il viaggio, dormo. Ovvio direi. Al mio fianco un uomo Inglese, anche lui dorme. Atterriamo con qualche problemino visto il sordo botto che ha fatto la fusoliera una volta toccato il terreno, ma al di la' di quello niente di particolare da aggiungere. Esco dall'aereoporto e mi rendo conto di avere il primo imprevisto. Sono distante da Kuala Lumpur e di parecchio. Mi serve un taxi, e dove vado poi? Gia', non ho controllato dov'e' l'ambasciata Thai per il visto. Ma di una cosa sono certo, per spendere poco, in tutto il mondo si dorme a Chinatown. Questa e' una regola, e io la seguo sempre. Ho visto piu' Chinatown io di un cinese. Ci vivevo perfino a MIlano. Quindi salgo sul taxi, tariffa standard 40 ring per Chinatown e ingaggio una piacevole discussione con il malese tassista che scopro essere dell Sri-Lanka. Siccome avevo un caro amico di origini SriLankesi.. ci facciamo compagnia e ci raccontiamo la nostra vita. Un uomo simpatico sulla settantina d'anni. Guida molto prudente su una macchina effettivamente molto vecchia ma molto pulita e profumata. Lui di fede islamica, io agnostico ma lo seguo a ruota anche su discorsi filo-religiosi. Mi invento di aver abbracciato da poco il corano, mi lascia infatti il biglietto da visita nel caso avessi intenzione di.. approfondire. Entriamo a Kuala Lumpur, bhe' notevole. Molto bella, certo non e' Singapore ma ha il suo fascino e non vedo l'ora di scendere per cercare un alberghetto e posare lo zaino. Quando ci fermiamo davanti alla porta di Chinatown e' inevitabile il mio WOW. Porta enorme rossa con megaschermo apre su Chinatown, migliaia di bancarelle, negozi e piccoli alberghi. Sono un uomo morto! Io amo le bancarelle. Saluto il mio amico tassista e mentre entro in Chinatown cestino il biglietto da visita. E' il momento di conoscere Kuala Lumpur in versione cinese, via! Si parte!
Kuala Lumpur, chinatown.
E' stato semplicissimo trovare una guesthouse in chinatown, io per la mia prima esperienza a KL ho scelto un Orange Point, ovvero una catena di alberghi con un ottima qualita' prezzo. Camere pulite, tv aria condizionata, letto singolo e bagno decoroso. Perfino troppo per le mie esigenze. Chinatown, un intrecciarsi di vie coperte da una spettacolare tettoia per riparare venditori e clienti dai frequenti temporali monsonici estivi, migliaia di bancarelle che offrono qualsiasi tipo di merce, dalla maglietta alle creme, dal the' alle valigie compresi migliaia di piccoli ristoranti. Splendida. Non ci sono altre parole per descrivere questa Chinatown con la C maiuscola. Non aspettatevi di fare "affari" con i cinesi, non siate cosi arroganti da pensare di poterci guadagnare. Guardate, contrattate il miglior prezzo limitando i danni delle vostre compre, ma non pensate minimante di averli "fregati", qui, sono loro come sempre a guadagnarci. Il mio consiglio e' quello di comprare il meno possibile, tanto sia le scarpe che le valigie hanno una durata ormai famosa in tutto il mondo! Limitatevi alle magliette o ai cd tarocchi, ottima qualita' a prezzi bassi se contrattati con la giusta tecnica! Da annotare in chinatown il Raggae Bar, musica di Bob Marley, birra e bibite ghiacciate e un atmosfera che consiglio di provare dopo le 23 di sera. Facile conoscere viaggiatori come me, o semplici amanti del take it easy Jamaicano. Dall'altra parte della strada il Lota Raya, un centro commerciale che offre una sala giochi in cui sono rimasto almeno per 5 ore, con tutti i video game che ricordano l'infanzia anni '90! Da Street Fighter a Mortal Combat, sembra di tornare in dietro nel tempo, gestita da due anziani signori Cinesi, molto caratteristici e simpatici! E' la seconda volta che vengo in Malesia e devo ammettere che inizia a piacermi sempre di piu'. E' multietnica, le persone sono molto piu' amichevoli che in Thailandia e non ci sono continui tentativi di fregatura tipicamente thai. E poi, impagabile il rispetto che si respira nei confronti di qualsiasi etnia, cosa aime' ancora molto distante in Thailandia. Sara' forse per la religione, per la cultura o forse semplicemente sono meno arroganti. E' inevitabile per me sognarmi a vivere in Malesia. Le persone parlano tutte un fluente Inglese e mostrano conoscenza del mondo che li circonda e in piu' a me sembra anche piu' economica. Chissa'.. e' arrivato il momento di cambiare isola? Mi prendero' il giusto tempo per rifletterci, nel frattempo mi godo i miei involtini primavera da Choung mentre guardo questo fiume umano divertirsi a fare shopping nella szplendida Chinatown di Kuala Lumpur. Saluti dal Pompiere, in diretta da Chinatown, Kuala Lumpur. Presto nuovi aggiornamenti.

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