mercoledì 8 dicembre 2010

San Francesco ed il Presepio

Oggi 8 Dicembre festa dell'Immacolata è tradizione fare il Presepe che ci terrà compagnia sino all'Epifania, ma lo sapevate che il primo Presepe fu fatto da San Francesco in un paesino sulle colline della valle reatina di nome Greccio ?

San Francesco a Greccio per la prima volta

RAPPRESENTÒ IL PRESEPIO VIVENTE

IL Natale non può essere definito con una sola parola: è luce in una notte buia; è voce angelica che rompe il silenzio; è calore nel gelido inverno, ma Natale è anche emozione che leggiamo nei volti della gente: dai piccoli ai grandi quando preparano, scelgono con cura e poi osservano quelle piccole statuine colorate, avvolte in una scenografia semplice dove lo sguardo di tutti si concentra su quella famiglia, su quel bambino chiamato Gesù: è il presepio.

Giotto, "Presepio di Greccio", particolare, 1296-1300.
Giotto, "Presepio di Greccio", particolare, 1296-1300.

È lui, il protagonista delle nostre case, chiese, strade e città, quello che accomuna tutta l’Italia e il mondo cristiano. È nel Natale del 1223, che san Francesco ispirato a una tradizione liturgica di sacre rappresentazioni del IX secolo, decise di rappresentare a Greccio un presepio vivente.

San Bonaventura descrive l’episodio nella Legenda Maior: san Francesco aveva ordinato di portare in una grotta del fieno insieme con un bue e un asino. La notte della vigilia tutta la popolazione accorse nella caverna insieme con i frati, mentre il bosco risuonava di voci e tanti lumini tremolavano nel buio. Nella grotta figure umane rappresentavano la scena evangelica mentre risuonavano laudi e preghiere: «L’uomo di Dio stava davanti alla mangiatoia ricolmo di pietà, cosparso di lacrime, traboccante di gioia».

La tradizione del presepio raggiunge l’apice a Napoli, nel 700 e si diffonde in tutta la Penisola, richiamando preghiere, silenzi, gioie, speranze e desideri degli uomini di buona volontà. Tante sono le cose che mutano col passar del tempo, ma il bisogno di pace e amore che il presepio ci trasmette, quello non conosce tramonto.

Il Santo, contemporaneo per le sue idee, la sua gioiosa fede nella Provvidenza, oggi rivive nell’opera di Giotto, restaurata dopo il terremoto del 1997, nella Basilica Superiore di Assisi e si avvicina sempre più ai giovani in un percorso 3D, nel Palazzo Frumentario.

Letizia Battaglino

Nessun commento: