mercoledì 24 novembre 2010

Da Bangkok a Faenza in bicicletta


Dall’Asia all’Irpinia, in sella a una bici
La straordinaria avventura di Lisa, 31enne di Faenza, partita un anno fa alla scoperta del mondo

Avellino- «La scelta meno ovvia non è necessariamente quella più sbagliata. Ma accontentare tutti non si può. Continuo per la mia strada, non me ne vogliate. Oggi la pazienza è finita, l’energia è infinita». Era il 17 gennaio 2010. Così comincia il diario di bordo della sua straordinaria avventura Lisa Merighi, una trentunenne italiana, che parte da Faenza e decide attraversare l’Asia munita soltanto di una bicicletta. Il suo lungo viaggio di ritorno l’ha portata ad Avellino. Da giovedì sera Lisa è ospite di una ragazza avellinese, Ivana Coluccino.
La giovane donna è partita da Bangkok e, in sella alla sua bici, ha attraversato la Cambogia, il Vietnam, il Laos, la Cina, il Pakistan, l'Iran e la Turchia. L'aspirante esploratrice, così si definisce sul suo blog Lisa Merighi, è rientrata in Italia il primo novembre, dopo essersi imbarcata a Patrasso e, partendo da Brindisi, ha ripreso il suo viaggio in bici con l'intenzione di attraversare anche parte dell' Italia. «E così son partita il 2 novembre da Brindisi lungo la complanare costiera della E55 che va in direzione di Bari - racconta Lisa - . Ho deviato poi dopo 30 km volati grazie al vento, verso Carovigno poi Ostuni, dove le cataratte del cielo si sono aperte in un acquazzone di quelli memorabili. Fortunatamente ho raggiunto Speziale indenne per una fantastica serata a base di panzerotti e caldarroste».
Dopo aver visitato alcune zone della Basilicata e della Puglia, tra le quali Potenza, Matera e Alberobello, è arrivata in Campania. Si fermerà ad Avellino fino a domenica, poi riprenderà il suo viaggio lungo la via Appia e sosterrà a Roma prima di tornare a casa. La ragazza, sorpresa dal maltempo, ha trovato ristoro presso l'abitazione di Ivana Coluccino grazie al couch surfing, un servizio che ha permesso di creare una rete internazionale di contatti per offrire e ricevere ospitalità gratuita in ogni parte del mondo. L’esperienza in Asia ha permesso alla ciclista di instaurare rapporti autentici e diretti con i luoghi e le persone, quei rapporti che sono spesso compromessi dalla rapidità e dall'immediatezza dei mezzi moderni e, in nome dei quali, il giornalista Terzani rinunciò per un anno agli spostamenti aerei nell' affrontare un viaggio con un itinerario simile a quello della Merighi, viaggio che ha poi descritto nel libro "Un indovino mi disse".
«Attraverso la rinuncia della velocità imposta dalla nostra cultura, è possibile, infatti, stabilire un contatto più profondo con sé stessi e con gli altri - racconta la giovane esploratrice - e avvicinarsi alla cultura orientale che, accanto ai nuovi sviluppi della tecnologia, in zone come la Cina e la Thailandia, mostra ancora aspetti ancestrali che appaiono magici agli occhi disincantati di un occidentale».

Maria Giovanna Barbieri

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