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sabato 30 gennaio 2010
HAITI :" CUBA E' IL PRIMO PAESE CHE CI HA AIUTATO"
“Cuba è il primo paese che ci ha aiutato”
• Ha detto Jean Renald Clerismé, consiguiere del gabinetto privato del presidente haitiano René Preval
Leticia Martínez Hernández - Juvenal Balán (fotografo) (inviati speciali)
“Haiti? La risposta della comunità internazionale per aiutare Haití è stata molto importante, ma Cuba è stato il primo paese che ci ha aiutato, perchè i cubani stavano già lavorando da prima del terremoto, ed hanno collaborato salvando un numero molto importante di vite umane”, ha assicurato Jean Renald Clerismé, consigliere del gabinetto privato del presidente René Preval, durante un incontro con la stampa cubana.
Renald inoltre ha riconosciuto l’immediato appoggio della Repubblica Dominicana, il cui presidente, Leonel Fernández, è andato a Port au Prince il giorno dopo la catastrofe, ed anche la Repubblica Bolivariana del Venezuela, che ha dato un forte aiuto.
“Possiamo dire che il mondo ispanico della regione è molto presente in Haiti” ha aggiunto.
Renald ha ringraziato in modo particolare Fidel, che aveva cominciato il programma di collaborazione con Preval; il Presidente Raúl, e quest’altro grande amico che è il vicepresidente cubano Esteban Lazo, che ha accompagnato Haiti per tanti anni.
Parlando del numero delle vittime, ha detto che si parla di circa 150.000, anche se il totale potrebbe giungere anche a 200.000, perchè molte persone sono restate sotto le macerie.
“È stato più violento di una guerra”, ha commentato.
Renald ha deplorato che ci sono problemi di coordinamento per ripartire il cibo. “A livello di gabinetto sono stati creati dei gruppi di lavoro, ma in una situazione di catastrofe il coordinamento diventa molto complicato. Stiamo cercando di realizzare questo coordinamento perchè la gente riceva bene gli aiuti”, ha sottolineato.
A proposito del delicato tema delle adozioni dei bambini di Haiti che hanno perso i genitori per il terremoto, ha precisato che nel paese ci sono il Ministero del Temi Sociali e l’Istituto dei Beni Sociali, che s’incaricano di questo. Il Governo non ha problemi per le adozioni, ma si devono fare seguendo le regole del paese. È pronto un piano per costruire accampamenti al di fuori della città e creare spazi dove sistemare almeno 600.000 persone che sono rimaste senza casa”, ha detto ancora il funzionario (Traduzione Granma Int.)
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