mercoledì 24 giugno 2009

Bali oltre ogni pensiero


Sta finendo la prima parte della mia vacanza a Bali, domani infatti ci sposteremo a Lombok e da li a Gili Trawangan, un'isoletta che fa partedi un atollo di tre isole coralline.
Termina a malincuore questa prima parte di vacanza indonesiana, perche' Bali ti entra nel cuore, e' un luogo molto diverso dagli altri posti che ho visitato, con molti pregi ed anche difetti, ma sicuramente ancora piu' vero e piu vivibile degli altri.Il primo contatto con questo mondo,( specialmente la zona di Kuta), e' un po' traumatico...camminare lungo il "marciapide" da Legian a Kuta significa essere praticamente ogni 3 minuti fermati (o comunque tentano di farlo) da persone di tutti i sessi e le eta' che cercano di offrirti un passaggio, di venderti una escursione od un souvenir o di farti entrare nel locale dove lavorano per darti mangiare ,bere, un massaggio o qualunque cosa siano in grado di fare..e tutto questo con taxi o mezzi privati che suonano il clacson passandoti accanto per destare la tua attenzione.Bene tutto questo nel giro di due tre giorni diventera' normalita, assoluta. La spiaggia di Kuta, da molti bistrattata, second me ha il suo fascino, mi sono fatto delle grandi camminate su quella spiaggia, che non finisce mai, e con la bassa marea diventa immensa.All18, quando cala il sole, il tramonto e' straordinario e la spiaggia si popola degli abitani locali, che danno vita a centinaia di partite di calcio, i Balinesi sono fissati per il calcio.
In Bali si trovano localita' per tutti i gusti,ma la forza di questo paese e' sicuramente l'interno,paesaggi mozzafiato di un verde stupendo, i suoi vulcani i laghi e gli stupendi templi che testimoniano la grande fede di questa gente.
Qua si vive con veramente poco, ho conoscuto italiani che hanno aperto attivita' e se ne stanno da nababbi, ma la cosa di cui sono piu' felici, e' la grande serenita mentale che hanno trovato.
Alla prossima Michele
P.S. A posteri mi sento di fare un'unica aggiunta in rifermento alle bombe del 2002 e del 2005,.. non so che dire.. so che non andarci, oltre al grave danno che si provoca all'economia dell'isola, e' proprio rinunciare ad avere un patrimonio culturale e d'insegnamento che solo " l'isola degli dei" puo' dare...

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