giovedì 21 febbraio 2008

L'Avana sta sempre un passo avanti

L'Avana sta sempre un passo avanti
Image(Prensa Latina) Come quel 30 luglio 2006, L'Avana tornò ad essere notizia internazionale e lasciò con un palmo di naso agli “esperti” che dicono di conoscere tutto quello che succede a Cuba. I commentatori più assennati aspettavano che il 24 febbraio si delucidasse che carica andava ad occupare Fidel Castro nel futuro governo dell'isola, ma la cosa certa è che il leader cubano si affrettò cinque giorni a dare una risposta all'interrogante.
L'annuncio della decisione presa dal presidente del Consiglio di Stato e Comandante in Capo è stata pubblicato con misura e chiarezza nel quotidiano Granma e, come un anno fa e mezzo, fu lo stesso protagonista della notizia che scrisse l'informazione.
Per molti anni, e particolarmente da quando è in riposo per una delicata indisposizione, Fidel Castro si è comunicato col paese per mezzo della stampa.
Tuttavia, i messaggi che si trasmettono da L'Avana non sono sempre interpretati fuori dall'isola nella stessa forma in cui lo ricevono i cubani.
Non mancano mai i mezzi stranieri che fanno disperati sforzi per scoprire che cosa c'è sotto alla lettera stampata e richiamano gli “esperti” per sviscerare il mistero.
I più scontenti con l'informazione che si diffonde dalla nazione caraibica allegano che i temi di politica si destreggiano lì con troppi segreti.
E perfino confessano che nessuno conosce con esattezza quello che succede nel governo, ma senza riconoscere che in tutti gli stati si destreggiano i temi ufficiali con discrezione e perfino in maniera confidenziale, se è necessario.
Quando Fidel Castro si ammalò e consegnò a Raul Castro, provvisoriamente, le redini della nazione, non mancarono analisti che anticiparono una conclusione imminente.
Non si è cancellato ancora dalla memoria di molti giornalisti la dichiarazione dell'ambasciatore John Negroponte nel 2006 quando assicurò che al mandatario cubano rimanevano pochi mesi di vita, secondo l'informazione segreta che era arrivata alla Casa Bianca.
Curiosamente, il funzionario nordamericano commise lo stesso errore, ma 12 anni dopo, nel quale incorse un giornalista argentino che scrisse tutto un libro per annunciare l’ora finale del leader cubano.
Tante prognosi fallite possono spiegarsi solo per l'ignoranza della realtà cubana, anche se l'informazione provenga dai servizi di intelligenza nordamericani, ed insieme all'ignoranza, bisogna sommare l'incurabile debolezza umana di confondere i desideri con la verità.
La notizia sulla decisione di Fidel Castro di non aspirare, né accettare, la rielezione al Consiglio di Stato e la sua permanenza come Comandante in Capo svegliò alcuni commenti che, se non sembrassero deliranti, servirebbero alla vecchia abitudine per seminare intrighi.
Su questa linea di manipolazione della notizia si iscrivono le gazzette che dicono “non è chiaro il futuro di Cuba”, perché si rifiutano di riconoscere che nella maggiore delle Antille esiste un ordine costituzionale per dirigere i temi di Stato ed, a dispetto dei suoi tenebrosi presagi, la vita sull'isola prosegue normalmente.
Con questa notizia si è dimostrato che L'Avana ed i mezzi di comunicazione cubani hanno la primizia di diffondere i grandi eventi dell'isola.

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