martedì 8 gennaio 2008

Nella terra di S.Francesco (2°giorno 2°parte)


Dopo una breve visita al negozio di souvenir, esco dalla Basilica, e qui ti ripiomba addosso il gran caldo.

Salgo in auto e mi avvio su verso Assisi.

Lascio l’auto alla Porta Cappuccini, sulla strada che porta all’eremo delle Carceri, c’è meno confusione e non si paga il pargheggio, naturalmente ci sarà da camminare di più. Entro in Assisi dalla porta Cappuccini e scendo verso il centro, tra viuzze, e vicoli. La prima sosta la faccio al Duomo di San Rufino, dove c’è il fonte Battesimale dove fu Battezzato Francesco, poi nel percorrere la strada che porta alla Basilica di San Francesco, mi fermo per una rapida visita ad altre Chiese, ma sicuramente una visita la merita la Chiesa di Santo Stefano, un po’ fuori dal giro turistico, ma veramente bella, in pratica è una delle poche chiese rimaste “veramente integre”, arrivata fino a noi dal duecento Assisiano.

Arrivo finalmente alla Basilica di San Francesco, ma il problema oltre il caldo, sono le troppe persone, la confusione che circola in questi luoghi Santi. Entro dalla basilica superiore, e dopo una rapida visita, scendo in quella inferiore e nella Cripta del Santo. Sono molto stanco, ed in questo luogo si trova anche un po’ di refrigerio. Mi siedo su una panca e rimango lì in preghiera. Anche lì,nonostante il controllo dei custodi, c’è troppa confusione, sicuramente meno che nel mese di Maggio, quando c’erano molto scolaresche.

Uscito dalla chiesa, visito il museo e poi mi dirigo verso Santa Chiara, anche qui flotte di indisciplinate persone. Finalmente riesco a vedere il Crocifisso di San Diamano,è la prima volta e ti da un grande senso di tranquillità.

Scendo poi nella cripta della Santa, dove ogni giorno verso le 13, le Clarisse si riuniscono in preghiera.

La salita verso la porta Cappuccini ,dove ho lasciato l’auto,è dura . Sosta obbligatoria, in uno dei luoghi più significativi, e che io amo particolarmente, San Damiano. Qui non c’è mai molta gente, io ne ho sempre trovata poca e non c’è niente di meglio che stare seduti in contemplazione in quella splendida chiesetta

Il convento di San Damiano ha avuto una notevole importanza nel cammino religioso del giovane Francesco.

Fu qui infatti, presso l'originario oratorio campestre, che San Francesco sentì parlare il crocefisso che Gli disse

"Vade Francisco et repara domum meam"

Tanto bastò a San Francesco per prendere la decisione di vendere i suoi beni e fare riparare l'antico oratorio.

E fu sempre nei pressi del convento che San Francesco compose nell'inverno del 1224 il "Laudes Creaturarum".

Dal 1212 al 1253 il convento accolse fino alla Sua morte Santa Chiara e le sue Clarisse ma questa era un'altra storia

Il Convento è parzialmente visitabile percorrendo un breve, ma interessante, itinerario.

La prima tappa è "la capannuccia di stuoie in un angolo della casa" ove San Francesco scrisse nel primo volgare italico il Cantico delle Creature.

Il percorso continua attraversando la cappella del Convento.

Usciti dalla Cappella si entra nel cosidetto "Coretto di Santa Chiara" caratterizzato dagli arredi lignei originali (?) e dall'affresco del Cristo Crocifisso.

Si prosegue poi sfiorando il "Giardinetto" ovvero "l'aiuola di lode sul creato".

Qui Santa Chiara diceva alle sorelle che:

Quando vedessero gli alberi belli, fioriti e fronduti

laudassero Dio

Quando vedessero gli uomini e le altre creature

laudassero Dio

Si salgono le scale e si entra nell'Oratorio interno al Convento e da questo si giunge al Dormitorio ove l'11 Agosto 1253 Santa Chiara morì attorniata dai fedeli compagni di San Francesco fra Angelo, fra Leone e fra Ginepro e dove appena due giorni prima era stata visitata dal Papa Innocenzo IV.

Infine, dopo aver sceso le scale, si arriva fino al refettorio di Santa Chiara.

Sotto l'antico pavimento ad una profondità di 5 metri c'è "la Grotta sotto la casa" ove San Francesco si nascose per oltre un mese dal Padre che ne ostacolava la conversione.

Termina qui la mia seconda giornata in terra Umbra, molto stanco e sudato, faccio rientro a Foligno al Colle dei Cappuccini, dove dopo una bella bevuta ed una doccia refrigerante mi riposo per circa un’ora.

In serata scendo poi a Foligno, dove mio figlio esce dalla caserma per il permesso di un paio d’ore. Andiamo a cena in un vicino ristorante pizzeria, dove si mangia veramente bene e si spende poco. Alle 22 sono già a letto, ma il caldo è insopportabile.

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